In un tempo non troppo lontano, vivere insieme significava conoscere bene i propri vicini, sapere quali erano le esigenze della comunità e decidere insieme come affrontare i problemi quotidiani. Non c'erano molte formalità, solo un gruppo di persone unite da rapporti diretti, basati sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di idee e responsabilità.
È proprio questo spirito semplice, diretto e pratico che guida oggi la nostra scelta di indipendenza. Non si tratta di una rivoluzione contro qualcuno, né di un capriccio momentaneo. È piuttosto la naturale evoluzione del desiderio di tornare ad avere il controllo diretto sulla qualità della nostra vita, sul modo in cui vengono spese le nostre risorse, sul benessere concreto di chi vive accanto a noi.
Essere indipendenti vuol dire innanzitutto decidere con più semplicità e chiarezza. Significa avere l’opportunità di vedere le decisioni prese direttamente dai cittadini, nelle piazze, nei bar, nei circoli del quartiere. Quante volte ci siamo lamentati che qualcuno lontano da noi decideva per tutti, senza conoscere la realtà quotidiana? L'indipendenza è l’antidoto a questa distanza.
Pensiamo a come le nostre comunità sono cambiate nel tempo. Negli anni '70 e '80 eravamo abituati a una vita sociale intensa, al dialogo continuo, alla capacità di risolvere problemi anche grandi semplicemente parlando e ascoltando. Oggi vogliamo recuperare questa vicinanza, questa semplicità nelle decisioni comuni.
Perché quando le decisioni si prendono localmente, tutto diventa più comprensibile. Un problema di manutenzione delle strade non è più un lontano "problema amministrativo", ma diventa "la buca vicino a casa nostra", che deve essere riparata perché mette in pericolo i nostri bambini. La scuola che i nostri figli frequentano non è un astratto "istituto scolastico", ma un luogo da curare e migliorare, direttamente, con il nostro impegno personale e le nostre scelte collettive.
L'indipendenza ci permette anche di affrontare le questioni fiscali con più trasparenza e chiarezza. Non si tratta di complicare, ma al contrario di semplificare. Quando sappiamo esattamente dove finiscono i soldi che versiamo in tasse, quando li vediamo trasformati in ospedali vicini e funzionanti, in scuole ben tenute, in strade pulite e curate, allora pagare le tasse non è più una sofferenza, ma diventa un atto consapevole di cittadinanza attiva e concreta.
Un altro punto fondamentale della nostra idea di indipendenza riguarda la gestione della sicurezza. Oggi è importante che ciascuno di noi si senta protetto e ascoltato, in una comunità dove i rapporti sono chiari e trasparenti. Ricordiamo con nostalgia il vigile urbano di quartiere che ci conosceva tutti per nome, che sapeva ascoltare i problemi e che interveniva con buonsenso e fermezza. Questo tipo di sicurezza, diretta, partecipata e condivisa, è ciò che intendiamo riproporre.
E poi c'è l’aspetto della vita sociale e culturale. Essere indipendenti significa poter valorizzare le nostre tradizioni, recuperare feste, sagre, eventi che caratterizzavano i nostri comuni e quartieri. Non serve inventare nulla di sofisticato o tecnologico; basta valorizzare ciò che già conosciamo e amiamo. Significa riscoprire la forza del teatro di paese, della musica dal vivo nelle piazze, delle feste comunitarie che rafforzano i legami tra le persone e creano solidarietà e senso di appartenenza.
L'indipendenza riguarda anche l’educazione e la formazione dei nostri giovani. Immaginiamo una scuola non solo come un luogo di apprendimento teorico, ma come una vera comunità educativa, dove i genitori partecipano attivamente, dove gli insegnanti sono rispettati e valorizzati, e dove i ragazzi imparano a diventare cittadini responsabili, conoscendo concretamente la realtà che li circonda.
Ma, infine, l’indipendenza è soprattutto un sentimento condiviso. È l’orgoglio di sapere che siamo noi a decidere del nostro futuro, che le nostre mani, le nostre idee e il nostro impegno quotidiano sono davvero in grado di cambiare in meglio le cose.
Ecco, allora, che il senso profondo della nostra indipendenza è la semplicità ritrovata, la capacità di tornare ad essere autenticamente comunità. Non è una moda, né un’invenzione del momento, ma la riscoperta di qualcosa che avevamo perduto: la certezza che insieme, con semplicità e responsabilità, possiamo migliorare davvero la nostra vita.
Tutti possono iscriversi, indipendentemente dalla provenienza geografica. Accogliamo con entusiasmo chiunque condivida i nostri valori di promozione culturale, tutela del territorio veneto e difesa dei diritti dei cittadini. Offriamo diverse modalità di adesione, comprese quote agevolate per studenti e pensionati.
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Organizziamo visite guidate, convegni storici, corsi di lingua veneta, laboratori per le scuole, mostre fotografiche, escursioni naturalistiche e rievocazioni storiche. Ogni attività ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio materiale e immateriale del Veneto, coinvolgendo attivamente la comunità.
No. Siamo un ente indipendente e apartitico. Collaboriamo con amministrazioni pubbliche, scuole, fondazioni e realtà associative locali, ma manteniamo sempre un profilo neutrale e focalizzato esclusivamente sulla promozione culturale e la tutela dei diritti civici.
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